Si era messa un costumino rosso che risaltava molto con la sua abbronzatura, lo slip era discretamente scosciato ed il sopra era un top a fascia che le sosteneva le tette; aveva i capelli sciolti ed era un po’ arrossata dall’agitazione.
All’ora indicata vedemmo da fuori arrivare Diego; Ada mi abbracciò e mi disse in un sussurro
“Paolo sei sicuro?... vuoi proprio che lo facciamo?...” La baciai teneramente e le risposi
“Io si , lo voglio, e tu sei sicura? Annui “si” bisbigliò, dopodichè scomparve nel bagno
Aprii la porta e feci entrare Diego , che vestiva una maglietta senza maniche ed un paio di pantaloncini da spiaggia.
“Ciao Diego entra “ Era un po’ impacciato, non capiva bene ma salutò educatamente. Rimanemmo in piedi in mezzo alla camera e cominciai
“Senti Diego, vedi ti abbiamo fatto venire qui perché tu ieri sei stato molto carino con noi e prezioso con i nostri documenti…” Diego abbozzò un sorriso schernendosi
“Oh no ma non ho fatto niente…”
“no no “ ripresi io “hai fatto una cosa molto importante per noi, e vogliamo ringraziarti ancora…”
Era perplesso e ribattè “ma mi avete già dato una ricompensa generosa, non c’è bisogno”
“Vedi Diego, ti spiego questo è un ringraziamento particolare che ti vuole dare mia moglie Ada…”
Annui, ma era confuso e vedevo che non capiva; in quel momento Ada usci dal bagno splendida nel suo costumino rosso e scalza.
“Ciao Diego, sono contenta di vederti” disse con un sorriso irresistibile; dal suo sguardo e dalla sensualità del suo tono di voce capii che era già nella parte.
Si avvicinò e gli dette un piccolo bacetto sulla guancia, poi dolcemente gli disse
“siediti, mettiti comodo” e lo spinse delicatamente a sedere sul bordo di fondo del letto.
Diego aveva la faccia di chi non sa dove si trovi, guardava Ada e poi me alternativamente senza parlare ma forse un piccolo barlume cominciava ad affacciarsi nella sua mente. Ada sempre sorridendo si tolse l’elastico per i capelli dal polso dove lo teneva poi alzando le braccia molto lentamente ci raccolse i capelli in una coda. Indugiò un attimo con le mani alzate sopra la testa, poi guardandolo fisso le portò dietro la schiena e slacciò il reggiseno lasciandolo cadere ai suoi piedi.
Le sue tette non più sostenute obbedirono alla gravità e con il solito sobbalzo che mi faceva impazzire si liberarono.
Diego che a questo punto cominciava a realizzare spalancò gli occhi come se dovessero cadergli.
Ada con le braccia dietro la testa inarcò il busto in maniera provocante, così che le tette si fecero più rotonde e piene; era eccitata i suoi capezzoli erano già scurissimi e turgidi.
Con una voce roca si rivolse a Diego sempre guardandolo fisso
“Ti piacciono?” Il povero Diego non aveva nemmeno la voce per rispondere , annui impercettibilmente.
Ada fece due passi verso di lui quasi a contatto con le sue ginocchia ,si sporse lentamente in avanti facendo in modo che le tette si staccassero dal suo corpo, facendole penzolare davanti alla faccia del ragazzo
Lo guardava
“ Vuoi toccarle?? “ non ci fu risposta solo un movimento impercettibile, gli occhi di Diego erano fissi sul seno .
Ada gli prese le mani e se le mise sui seni spingendole, ma Diego rimase così con le sue tette tra le mani immobile come in trance.
“Ti piacciono? Dai accarezzale, fammi sentire che ti piacciono”
Come riscosso dal suo torpore Diego cominciò ad accarezzarle ed a stringerle tra le sue mani; quando prese i capezzoli tra le dita vidi Ada mordersi il labbro…
Diego ora aveva preso un po’ di vita e cominciò a parlare
“Ma senora io… ma… non sono sicuro…non vorrei…” probabilmente temeva di star facendo qualcosa di pericoloso, magari per il suo lavoro, ed era intimorito dalla mia presenza, perché mi guardava a tratti ”, Ada lo rassicurò
“ Tranquillo Diego, va tutto bene io voglio lasciarti un buon ricordo di me, e mio marito è daccordo, non ti preoccupare.”
Nel dire questo si discostò si mise in ginocchio davanti a lui e gli appoggiò le mani sulle ginocchia.
Con la voce più
porca che le abbia mai sentito disse
“Diego ti va se ti faccio una sega?”, qualcosa esplose nella mia testa e mi accorsi che avevo già un erezione.
Diego arrossiì violentemente e sussurrò un si con voce strozzata, allora Ada gli mise le due mani all’elastico dei pantaloncini, lui automaticamente andò all’indietro ed appoggiò i suoi gomiti sul letto e inarcò il bacino. Ada con un movimento lento glieli sfilò portandoli fino alle caviglie, poi glieli tolse completamente.
Il cazzo di Diego era di discrete dimensioni, non troppo lungo, ma abbastanza tozzo, era circonciso e in cima si apriva con una rosea cappella larga, che si staccava dall’asta con un solco pronunciato. Naturalmente era già in completa erezione e si ergeva tra le sue gambe. Ada che ora si era messa in piedi , si abbassò col busto sul suo cazzo quasi a novanta gradi e le sue tette andarono a contornare l’asta ; lei muovendosi e con un risolino quasi giocoso le fece dondolare in modo che lo massaggiassero; Diego emise qualcosa tra un sospiro ed un rantolo. Avevo come l’impressione che Ada stesse rimandando il più possibile il momento di prenderlo in mano
Si mise di nuovo in ginocchio tra le gambe di Diego che aveva i piedi a terra, era seduto sul letto e stava appoggiato sui gomiti, e si girò verso di me:
“Vieni qui, vicino… ti voglio vicino a me, voglio vederti e voglio che tu mi veda, e ti voglio sentire accanto”
Mi misi vicino a lei anch’io inginocchiato solo un po’ laterale accanto al bordo del letto, così da vederla in faccia.
“Ti amo” disse
“Anch’io” le risposi ma mi accorsi che non avevo saliva in bocca
Rimase assorta per qualche momento guardando il cazzo di Diego, poi allungò lentamente il braccio e la sua mano lo impugnò. Le dita si serrarono intorno all’asta, Ada le mantenne ferme per un po’ mentre mentre faceva muovere lentamente il pollice sulla cappella stimolandone la punta, poi guardando Diego con uno sguardo sensuale cominciò a muovere la mano su e giù lentamente.
Diego chiuse gli occhi e rovesciò la testa indietro per un attimo poi la rialzò e mormorò “ohh ..senora Ada…”
Ada cominciò ad imprimere un ritmo un po’ più sostenuto ma continuava a segarlo con calma.
Mi accorsi che la mia mente era come pietrificata sulla scena; volevo inconsciamente fissare tutti dettagli di ciò che vedevo e per questo ancora oggi li rivedo come se li avessi davanti: il corpo di Ada inginocchiata per terra con le gambe ripiegate sotto le ginocchia, la sua faccia assorta , i suoi capelli raccolti nella coda, la sua mano avvolta intorno al cazzo e gli anelli alle sue dita che spiccavano a contrasto con la pelle scura di Diego, ricordo persino il tintinnio che facevano i braccialetti che Ada indossava al ritmo della sega, così come l’ondeggiare ipnotico dei suoi seni.
Ada faceva scorrere l’altra mano sul bacino di Diego in una carezza , quasi intorno all’asta, poi la fece scendere e la avvolse a coppa intorno alle palle, strappando un sospiro a Diego; le sue dita cominciarono a massaggiarle e a stringerle delicatamente e ritmicamente ed io che ben conoscevo l’effetto che facevano quelle carezze mi ritrovai con una mano sui miei pantaloncini
Ada alzò gli occhi verso di me e con voce dolcissima mi chiese
“ Ti piace guardarmi?”
Annuii e risposi con una voce rotta dall’eccitazione
“Tantissimo e a te piace?”
“Si mi piace… mi piace che tu sia qui a guardarmi mentre faccio godere un altro, mi eccita da morire “
E con le labbra accennò ad un bacio verso di me
Io ero in preda ad un eccitazione incredibile, ma dentro di me spingeva prepotente la voglia di vedere Ada lasciarsi andare ancora di più
“Prendilo” le sussurrai. Ada aveva capito benissimo cosa intedessi, con uno sguardo un po’ sconcertato scosse la testa in un no; intanto continuava a segarlo ed accarezzare i testicoli.
Ero in preda come ad una possessione, volevo che lo facesse
“ Dai Ada prendilo un po’…” udii la mia voce quasi supplichevole
“Smetti”
Ada, era rossa in viso, si vedeva che era eccitata, potevo immaginare quanto fosse bagnata, ansimava leggermente e si era spostata leggermente in avanti per muovere il braccio, il cazzo di Diego era a pochi centimetri dai suoi occhi.
“Dai Ada… leccalo solo un po’… appena…” la stavo quasi supplicando.
Mi lanciò uno sguardo un po’ tenero e un po’ severo
“Uffa!” disse spazientita
Si sporse leggermente fece uscire lentamente la lingua e con la punta andò a toccare la parte della cappella a lei più vicina; fu un contatto brevissimo poi si girò a guardarmi con un risolino sensuale.
“Brava… dai Ada ancora “ la incalzai con voce rotta
“No…basta così”
“Dai Ada non ti fermare proprio ora…dai” ormai la pregavo apertamente
“Mi vuoi proprio
troia, eh ?” io non risposi
Ada tirò ancora fuori la lingua e la fece andare a circa metà dell’asta, poi la fece scorrere per un piccolo pezzo fino ad arrivare al solco, Sorrideva, le sue mani si erano fermate ed ora con un dito stava percorrendo in una carezza tutta l’asta per la sua lunghezza guardandola assorta.
Mi guardò “Così ti piace?”
“Da impazzire “ risposi quasi senza voce
Ada si sporse verso di me e mi dette un bacio veloce, poi riprese la sua posizione
Apriì la bocca e tirò fuori la lingua avvicinandosi al cazzo facendone appoggiare la punta sopra la sua lingua che mosse seguendo il solco della cappella, poi la ritirò; adesso il suo labbro di sopra stava leggermente appoggiato sulla punta del cazzo mentre quello di sotto premeva sul solco della cappella.
Dopo qualche secondo si spostò indietro lasciandolo scivolare fuori.
Abbassò la testa e spostandolo in su con la mano, si portò con la lingua alla base del cazzo posandola quasi all’inizio delle palle, poi la scorse per lungo percorrendo tutta l’asta fino in cima quasi a baciarla. Qui la fermò e ciminciò a muoverla vorticosamente sul solco avvolgendolo. Diego sbuffava e soffiava impazzito
Ora si era fermata guardandolo; mise le due mani aperte intorno all’asta in fondo e scese con le dita dalle due parti a carezzargli le palle poi lasciò la mano sinistra a coppa sulle stesse e con le dita della mano destra impugnò delicatamente il cazzo, mosse la testa in avanti mentre apriva la bocca ad occhi chiusi, le sue labbra si richiusero sul solco della cappella che ora aveva tutta dentro. Fu solo per un attimo poi si ritirò indietro lasciandola uscire con uno schiocco di labbra, aprì gli occhi per guardarmi e mi prese la mano nella sua.
“stai con me “ mi sussurrò
Con la mano destra impugno di nuovo il cazzo alla base tirò fuori la lingua e lasciò che vi si appoggiasse sopra di nuovo; stringendone appena la punta con le labbra si tirò indietro e lo lasciò, poi apri la bocca e con un movimento deciso lo fece entrare fino al solco della cappella, a questo punto ritirò le labbra e spostandosi ancora in avanti lo inghiottì fino a metà dell’asta. Rimase un attimo ferma così ad occhi chiusi , poi cominciò a muovere la lingua tenendo praticamente quasi tutto il cazzo in bocca. Diego era in trance mandando mugugni di continuo agitandosi, sembrava ormai aver perso la sua timidezza e toccava e carezzava Ada sulle spalle sulla testa
Io ero come paralizzato, guardavo Ada che ormai era partita nella sua estasi sessuale, e mi accorsi che stringeva forte la mia mano nella sua quasi a farmi male.
Ora Ada aveva cominciato un movimento lento, ritmico di su e giù sempre tenendo più di metà del cazzo in bocca, aveva lasciato la mia mano ed aveva appoggiato tutte e due le sue sul bacino di Diego ai lati del corpo , e muoveva la testa su e giù facendo uscire il cazzo completamente per poi riprenderlo fino al solco. Ogni tanto scendeva improvvisamente e decisamente con la testa fino ad ingoiarlo quasi tutto e rimaneva li ferma per qualche secondo lavorando di lingua. Questo movimento strappava dei grugniti animaleschi a Diego.
Ero completamente ipnotizzato dalla situazione, dentro di me si rincorrevano l’eccitazione per quello che vedevo, la sorpresa di quello che non mi aspettavo, su tutto sentivo crescere un sentimento di affetto e gratitudine per Ada e per quello che mi stava dando ed ancora una volta pur nella crudezza della situazione sentii di amarla immensamente.
Ada alternava ora momenti in cui lo segava con la mano a momenti in cui con la lingua lo accarezzava tutto soprattutto nel solco della cappella cosa a cui Diego sembrava molto sensibile; poi passava ad inghiottirlo di nuovo per più di meta, e il grosso cazzo le gonfiava le guance che si muovevano lasciando intuire il movimento della lingua che avvolgeva la cappella dentro la bocca.
Diego aveva aumentato i suoi grugniti e si muoveva scompostamente. Cominciai a vedere i suoi testicoli pulsare ed Ada col cazzo piantato in bocca alzò gli occhi per darmi una furtiva occhiata cominciando un movimento per sfilarlo
Diego le mise una mano sulla spalla e dietro al collo tirandola quasi a trattenerla, ed Ada rapidamente gli prese il braccio con la mano togliendolo con un moto di fastidio, poi riprese a far uscire il cazzo dalla bocca mentre Diego ormai quasi rantolava
Rimasi di sasso nel vedere Ada che invece di finire il movimento si fermò bloccandosi con la cappella di Diego appoggiata sulla lingua e sul labbro inferiore, impugnando il suo cazzo e cominciando a muovere la mano su e giù
Il mio cuore ebbe un sobbalzo quando il primo fiotto di sperma entrò prepotente nella sua bocca, seguito da un secondo, un terzo e poi altri che meno potenti ora si adagiavano sulla sua lingua.
Stavo impazzendo!
Ada teneva la bocca semi aperta e cominciò a lasciar colare lo sperma; dai due lati della bocca due copiosi rivoli di liquido denso e biancastro uscirono andando a cadere sulle sue cosce e per terra.
Diego ricadde indietro sul letto immobile respirando affannosamente.
Ada rimase ferma ad occhi chiusi per qualche momento con lo sperma che continuava a colarle dalla bocca,poi si girò verso di me e con un sorriso amorevole inghiottì quello che era rimasto e con un’ aria di soddisfazione mi disse sottovoce
“ Mi volevi
troia ed io sono stata
troia fino in fondo” , poi si alzò rapidamente e corse in bagno.
Diego ripresosi sgattaiolò via senza dire una parola, quasi si sentisse in colpa, ed io rimasi lì in un tumulto di sensazioni indescrivibili, inebetito, non riuscendo ancora a capacitarmi dello spettacolo che avevo avuto davanti.
Quando mi ripresi sentii l’acqua della doccia scrosciare, entrai nel bagno e trovai Ada sotto la doccia che contemporaneamente si stava lavando i denti. La guardai e lei mi rispose con una smorfia di disgusto “Bleaaahhh ... schifo!”. Sorrisi e la lasciai finire.
Quando usci dal bagno in accappatoio corse verso di me e mi si avvinghiò addosso; ci abbracciammo fino a farci male mentre ci davamo un bacio lunghissimo e profondo. Fu un momento di intimità completo non volevamo staccarci e rimanemmo li per diverso tempo. Credo che sia stato uno dei momenti di felicità più completi per tutti e due, di quei momenti in cui ti senti quasi sollevato da terra, e non riesci a smettere di sorridere dalla soddisfazione
Cominciammo a parlare e scambiarci le sensazioni che avevamo provato. Ada mi disse che per lei all’inizio non era stato facile, poi (come prevedevo) si era pian piano lasciata andare fino a farsi travolgere dal sesso puro; mi disse che inizialmente voleva solo segarlo poi man mano che andava avanti l’eccitazione l’aveva travolta, io che ero li vicino le avevo dato la forza di osare, perché sapeva che lo desideravo, e poi disse
“devo anche confessare che quando ho cominciato a fargli il pompino davanti a te mi sono sentita così
troia, stavo spompinando uno sconosciuto davanti a mio marito, che ho avuto un orgasmo profondo e a quel momento mi sono lasciata andare del tutto”
Anch’io le rivelai le mie sensazioni, tutto ciò che avevo provato e le ero grato perché sapevo che quello che aveva fatto era rivolto in gran parte a me.
Non riuscivamo a smettere di parlare e ridere, sentivo anche che Ada era eccitata come una bambina.
La guardai negli occhi e le dissi “sono un marito fortunato “ e aggiunsi scherzando “e con una moglie un po’
puttana”
Scoppiammo a ridere, poi Ada si allontanò, mi guardò con quel “suo sguardo” aprì l’accappatoio facendolo scivolare a terra, si lasciò cadere sul letto e disse
“ e allora ora chiavala questa
puttana di moglie che hai!”