Esperienza reale Autostop

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Incredibile come stai man mano migliorando anche la scrittura... complimenti! sono quasi felice di non aver scoperto il racconto una volta finito per godermi anche le attese

Grazie. Man mano che scrivo i ricordi diventano più nitidi e questo contribuisce alla forma della scrittura.
 
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Mentre mi faccio un rapido bidet in bagno mi vergogno per essere venuto rapidamente come un verginello vittima di ejaculazione precoce.
Mi asciugo, mi spoglio completamente ed apro la porta del bagno determinato a riscattarmi.
Chiara è sulla schiena, che mi guarda. Il perizoma di perle giace alla sua destra, le ginocchia piegate e le gambe spalancate, si sta sgrillettando e io vedo la sua figa aperta mostrata sfrontatamente.
Ha tirato le tende sulla finestra e acceso la luce.
“Spero non ti dispiaccia,” dice accennando al lampadario acceso “se sono così bella voglio farmi ammirare”
Io annuisco in trance, completamente rapito dal suo sesso esposto e dalle sue dita che sfregano il clitoride e allargano le grandi labbra della vulva.
 
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Mi avvicino al letto e inizio a sporgermi verso quel frutto invitante assetato del suo lussurioso succo.
“No!” esclama lei perentoria, mi fermo quasi impietrito a questo diniego.
Immobile alzo lo sguardo per incontrare i suoi occhi. “Non toccarmi! Baciami!” Ordina.
Mi stendo a fianco a lei e appoggiato sui gomiti appoggio le mie labbra sulle sue, con la lingua le dischiudo e iniziamo a limonare.
Sento il sapore del mio seme misto a quello del rossetto e quello di lei che ho già conosciuto.
Ci baciamo a labbra aperte, le succhio la lingua ed il labbro inferiore, le nostre salive si mischiano e inondano i nostri volti.
Lei continua a donarsi piacere con una mano, ora l’altra afferra i mie capelli, tira interrompendo il bacio.
Mi spinge la bocca contro un seno “succhiami le tette!” Un altro ordine.
Sono completamente in suo potere.
Avidamente la mia lingua stimola il capezzolo sinistro mentre la mia mano si dirige verso l’altro seno.
“No!” Un altro diniego. “Solo con la bocca!”
Succhio e mordicchio il capezzolo mentre la sua mano ancora preme la mia bocca contro il suo corpo.
Sento il sapore del suo sudore e il suo profumo riempie le mie narici e invade la mia testa.
Lei ansima e sospira, inarcando leggermente la schiena.
“Giù!” Dice mentre spinge la mia testa verso il suo ventre. Mi ritrovo in una posizione un po’ innaturale e per obbedirle devo spostarmi. Mi ritrovo a pecora con le ginocchia all’altezza delle sue spalle e la testa tra le sue gambe.
Spinge violentemente la mia testa verso il basso e la mia bocca finalmente incontra il suo sesso.
Trovo un lago di piacere, assaporo la lussuria di lei mentre inizio a succhiare il clitoride ed ad affondare la lingua nella figa pulsante.
Ora entrambe le sue mani sono sulla mia testa costringendomi ad una appena forzata contro la sua vulva.
“oh sí! Così!” Quasi urla, i sospiri si fanno affannoso mentre sento le sue dita stringersi intorno alla mia asta che ha ripreso vigore.
“Che bel cazzo abbiamo qui!” Esclama tra i sospiri e inizia a segarmi leggermente.
Lascia la presa e sento i polpastrelli solleticarmi le palle per poi accarezzare la pelle morbida del perineo tra lo scroto e l’ano. Sento un brivido lungo la colonna vertebrale.
“oh! Sí bravo!” Le mie attenzioni orali sono ancora rivolte al suo sesso che sento ormai pulsare mentre lo penetro con la lingua cercando di andare più in profondità che posso.
Mi irrigidisco quando la sento premere sul mio ano e per reazione stringo tra le mie labbra il grilletto gonfio.
Lei esplode in un urlo di piacere mentre il corpo si contorce percorso da scariche di goduria. Spinge via la mia testa da lei mentre si solleva seduta.
 
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Il movimento repentino mi fa cadere di schiena sul materasso, lei agilmente mi appoggia le mani sulle spalle e mi sale a cavalcioni.
“Voglio scoparti!” Esclama ad alta voce.
Il mio cazzo eretto entra senza difficoltà nella sua calda figa bagnata. Sento il suo pube sbattere contro la radice del mio membro mentre comincia a muovere il bacino.
Lei mi guarda negli occhi soddisfatta di avermi in pugno.
Io la guardo e lei per provocarmi si porta le mani al seno stimolandosi i capezzoli.
Si volta verso il comò e osserva l’immagine riflessa nel grande specchio compiacendosi.
Continua a muovere il bacino inarcando la schiena avanti ed indietro, ora le sue dita stimolano i miei capezzoli, pizzica forte ed una scarica elettrica mi fa inarcare la schiena.
Il cazzo scivola fuori ma lei è lesta a riaccoglierlo dentro il suo ventre.
Mi graffia leggermente il torace provocandomi ulteriori brividi in tutto il corpo.
Afferra le mie mani e le porta sulle sue chiappe.
“Toccami!”
Mi sollevo assecondando e aiutando il suo movimento ritmato mettendomi seduto con lei ancora impalata sul mio cazzo.
Le mie mani aggrappate alle sue chiappe le allargano e iniziano a massaggiarle.
Mi rendo conto che sto dando le spalle allo specchio sulla porta del bagno, peccato! Lo spettacolo di lei seduta sopra di me con le chiappe aperte deve essere indimenticabile ma non me lo posso gustare.
Riesco a toccare la mia asta mentre viene stantufata e lubrifico bene le mie dita con i suoi succhi. Inizio a stimolarle brevemente l’ano e subito infilo un dito che scivola dentro facilmente fino alle nocche.
“Ohh sí! Anche lí” urla Chiara, ormai si è lasciata andare e da libero sfogo ai suoi sospiri e gridolini di piacere.
Inizio a muoverlo dentro di lei e rapidamente un secondo dito allarga il suo buchetto.
È morbida come burro, sciolta dall’eccitazione e dall’abbondante lubrificazione.
Improvvisamente si sfila da me, si mette a quattro zampe guardando la specchiera del comò e mi dice: “sverginami il culo! Sono pronta!”.
Non mi faccio pregare e mi posiziono dietro di lei, osservo la sua schiena fasciata nel corpetto al termine del quale noto le fossette sopra le anche, io li ho sempre chiamati gli ‘appoggia pollici’, lei impugna la mia asta da sotto e se la dirige verso l’ano.
Le allargo le chiappe con le mani, la mia cappella appoggiata sull’apertura e iniziò a spingere dolcemente, lei tiene sempre l’asta con le mani suggerendomi la forza da applicare, vedo il suo buchetto dilatarsi intorno al mio glande, piano piano lo vedo sparire e le pareti iniziano ad aderire sulla mia asta. Arrivo quasi in fondo quando lei toglie la mano, sento due o tre spasmi muscolari intorno alla base prima di iniziare a muovermi piano avanti ed indietro, lei si è fatta silenziosa, mugola appena. Piano piano si rilassa e riesco a muovermi più agevolmente, infilo la mano sotto la sua pancia ed inizio a sfregare il cliotoride.
“Oh sì mi piace!” Dice ad alta voce e ricomincia ad ansimare forte, sento forti contrazioni ed un tremolio. “Oddio! Sto venendo!”
Le sussurro: “anch’io sto per venire”.
“Riempimi il culo!” Mi dice.
Io mi lascio andare e con il cazzo pulsante le vengo dentro.
Mi sfilo e vedo il buco arrossato chiudersi lentamente davanti ai miei occhi.
 
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Ci alziamo dal letto e ci dirigiamo in bagno, lei si toglie il corpetto ed io ammiro il suo corpo nudo. Mi rendo conto che in realtà è la prima volta che la vedo completamente nuda se togliamo la fugace sbirciata dal balcone al mare.
Ha qualche segno sulla pelle dove il corpetto stringeva il torace, ma la pelle liscia il seno non grande ma ben proporzionato sul corpo snello ed atletico offrono davvero un bello spettacolo.
Ci infiliamo in doccia e iniziamo a lavarci a vicenda. Nessuno dei due ha ancora parlato.
Io ho paura di rompere la magia mentre insapono il suo corpo scivolando sulla pelle liscia, la volto e scorro lungo la schiena, le scapole, la collana delle vertebre, gli appoggia pollici, il sedere tondo.
Se non avessi avuto pochi istanti prima uno degli orgasmi più indimenticabili della mia vita immagino che il mio cazzo sarebbe già di marmo.
Lei si volta e inizia a dedicarsi a me, le sue mani scivolano sulle mie spalle verso i pettorali, sfiorano i capezzoli, si sofferma a guardare i segni rossi lasciati dalle sue unghie e poi scende lungo il mio ventre. Mi insapona il cazzo e lo scappella per bene, lui tenta una timida reazione e inizia a gonfiarsi leggermente, lei sorride forse intenerita da questo moto di orgoglio del mio soldato.
Alza lo sguardo per incontrare i miei occhi e mi bacia, le nostre lingue si incontrano ancora brevemente.
Usciamo dalla doccia e lei si copre avvolgendosi un asciugamano sopra il seno, io mi asciugo sfregandomi il corpo e poi avvolgo a mia volta l’asciugamano sui fianchi.
“Vuoi che ti porti a casa ora?” Chiedo quasi timidamente.
“Non avevi detto una notte tutta per noi? Io oramai ho avvisato casa che avrei dormito da un’amica mentre tu pagavi la cena.”
Ci sdraiamo sul letto abbracciati, pochi minuti dopo mi accorgo che lei si è assopita, riesco a spegnere la luce e dopo poco anche io mi abbandono a Morfeo.
 
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Sono ancora nel dormiveglia quando sento delle dita accarezzare leggermente una poderosa erezione mattutina.
Percepisco il calore di un corpo nudo contro il mio fianco mentre piano la mia mente si riattiva, confusamente rivedo alcune immagini della nottata, sogni passati e realtà si sovrappongono mentre sento il movimento di lei che si fa spazio tra le mie gambe.
La coltre del sonno si squarcia completamente mentre il calore della sua bocca avvolge la mia cappella e la mano stringe il mio cazzo sollevandolo. Ora so dove mi trovo, quasi incredulo della consapevolezza di quanto accaduto poche ore prima.
Apro gli occhi e guardo verso il basso.
Chiara è sdraiata a pancia in giù in mezzo alle mie gambe, vedo il profilo del suo corpo nudo ed il riflesso del suo sedere nello specchio sulla porta del bagno. É appoggiata sul gomito sinistro per tenersi un po’ sollevata mentre il braccio destro è appoggiato sul mio bacino, la mano scorre sull’asta dolcemente seguendo l’affondare delicato delle sue labbra.
Si accorge della mia attenzione e con un piccolo schiocco libera il mio membro dalla sua bocca.
“Buongiorno!” Sorride mentre si struscia la mia cappella sulla guancia destra.
“Buongiorno!” Rispondo sorridendo a mia volta.
“Ti spiace se ne approfitto?”
Senza aspettare la mia risposta, ingoia la cappella succhiando forte.
Vedo le sue guance incavarsi ed un brivido caldo pervade il mio ventre.
Rivivo la maestria del suo primo pompino.
Dopo qualche minuto lei si stacca con un nuovo schiocco.
Sale a baciarmi sulla bocca e poi girandosi si posiziona a cavalcioni del mio viso offrendo l’apertura del suo sesso alla mia bocca.
Inizio a leccarla mentre lei piegandosi da vita ad un meraviglioso 69.
Questa volta si svolge tutto più dolcemente, non c’è foga e io assecondo con la lingua e le labbra le delicate ma appassionate attenzioni che mi sta dedicando.
Lei si stacca da me e si sdraia a gambe aperte, la penetro alla missionaria infilandomi dentro di lei, mi muovo piano, ci stringiamo in abbracci e baci durante un lento amplesso.
Sento una contrazione del suo sesso mentre lei rilascia un soffocato gridolino.
“Vorrei ma, non venirmi dentro” mi sussurra Chiara.
Ancora qualche colpo e anche io mi sento pronto, mi sfilo e mi sego brevemente in ginocchio tra le sue gambe schizzando il mio seme sulla sua pancia.
Pochi minuti dopo lei si alza e va in bagno per una doccia, quando mi raggiunge ed iniziamo a chiacchierare e piano piano porto il discorso sulle fantasie sessuali, mi ringrazia dicendo di averne realizzata più d’una grazie a me, provo a tastare il terreno per eventuali desideri lesbo, trii o scambi di coppia ma lei si dice totalmente disinteressata all’argomento o addirittura schifata.
Ci rivestiamo e dopo una veloce colazione la riporto a casa.
Il pomeriggio parto per una breve trasferta di lavoro. In aereo, nonostante mi fossi lavato e cambiato, sento ancora il suo profumo su di me ed il sapore del suo sesso sulle mie labbra.
Torno a casa insieme ad una intossicazione alimentare o influenza intestinale che mi mette fuori gioco per qualche giorno anche con Giulia.
 

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Sono ancora nel dormiveglia quando sento delle dita accarezzare leggermente una poderosa erezione mattutina.
Percepisco il calore di un corpo nudo contro il mio fianco mentre piano la mia mente si riattiva, confusamente rivedo alcune immagini della nottata, sogni passati e realtà si sovrappongono mentre sento il movimento di lei che si fa spazio tra le mie gambe.
La coltre del sonno si squarcia completamente mentre il calore della sua bocca avvolge la mia cappella e la mano stringe il mio cazzo sollevandolo. Ora so dove mi trovo, quasi incredulo della consapevolezza di quanto accaduto poche ore prima.
Apro gli occhi e guardo verso il basso.
Chiara è sdraiata a pancia in giù in mezzo alle mie gambe, vedo il profilo del suo corpo nudo ed il riflesso del suo sedere nello specchio sulla porta del bagno. É appoggiata sul gomito sinistro per tenersi un po’ sollevata mentre il braccio destro è appoggiato sul mio bacino, la mano scorre sull’asta dolcemente seguendo l’affondare delicato delle sue labbra.
Si accorge della mia attenzione e con un piccolo schiocco libera il mio membro dalla sua bocca.
“Buongiorno!” Sorride mentre si struscia la mia cappella sulla guancia destra.
“Buongiorno!” Rispondo sorridendo a mia volta.
“Ti spiace se ne approfitto?”
Senza aspettare la mia risposta, ingoia la cappella succhiando forte.
Vedo le sue guance incavarsi ed un brivido caldo pervade il mio ventre.
Rivivo la maestria del suo primo pompino.
Dopo qualche minuto lei si stacca con un nuovo schiocco.
Sale a baciarmi sulla bocca e poi girandosi si posiziona a cavalcioni del mio viso offrendo l’apertura del suo sesso alla mia bocca.
Inizio a leccarla mentre lei piegandosi da vita ad un meraviglioso 69.
Questa volta si svolge tutto più dolcemente, non c’è foga e io assecondo con la lingua e le labbra le delicate ma appassionate attenzioni che mi sta dedicando.
Lei si stacca da me e si sdraia a gambe aperte, la penetro alla missionaria infilandomi dentro di lei, mi muovo piano, ci stringiamo in abbracci e baci durante un lento amplesso.
Sento una contrazione del suo sesso mentre lei rilascia un soffocato gridolino.
“Vorrei ma, non venirmi dentro” mi sussurra Chiara.
Ancora qualche colpo e anche io mi sento pronto, mi sfilo e mi sego brevemente in ginocchio tra le sue gambe schizzando il mio seme sulla sua pancia.
Pochi minuti dopo lei si alza e va in bagno per una doccia, quando mi raggiunge ed iniziamo a chiacchierare e piano piano porto il discorso sulle fantasie sessuali, mi ringrazia dicendo di averne realizzata più d’una grazie a me, provo a tastare il terreno per eventuali desideri lesbo, trii o scambi di coppia ma lei si dice totalmente disinteressata all’argomento o addirittura schifata.
Ci rivestiamo e dopo una veloce colazione la riporto a casa.
Il pomeriggio parto per una breve trasferta di lavoro. In aereo, nonostante mi fossi lavato e cambiato, sento ancora il suo profumo su di me ed il sapore del suo sesso sulle mie labbra.
Torno a casa insieme ad una intossicazione alimentare o influenza intestinale che mi mette fuori gioco per qualche giorno anche con Giulia.
Complimenti.
Uno dei racconti più belli letti finora, come trama, come scrittura, per come descrivi le cose... bravo!
 
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Mi rimetto in sesto e esco con Giulia la prima sera utile.
Andiamo in un pub poco distante da casa sua, la osservo mentre sorseggia una birra bionda come il suo caschetto.
Osservo gli occhi nocciola dalle ciglia lunghe, il naso sottile e le labbra con un accenno di rossetto, mi torna in mente la sua espressione di godimento allo specchio nel bagno del mare.
Glielo dico, lei imbarazzata abbassa lo sguardo, la vedo seguire una gocciolina di condensa scendere all’esterno del bicchiere di fronte a lei.
La incalzo: “ti è piaciuto?”
Non distoglie lo sguardo mentre la gocciolina raggiunge il sottobicchiere. Afferra il portatovaglioli sul tavolo e inizia a giocherellarci mentre annuisce con il capo.
È alla mia destra, siamo seduti ad un tavolo alto su degli sgabelloni, ci siamo messi così per vedere entrambi il palco dove un cover band di Ligabue sta per iniziare a suonare.
“Provi vergogna?” Dico appoggiandole una mano sulla coscia.
Indossa una gonna corta a pieghe ed un maglioncino sottile, le temperature ormai fresche le hanno fatto indossare un paio di collant di cui sento, sotto la mia mano, la trama sottile.
“Sí…cioè…” si guarda in giro osservando il locale che già affollato che si sta riempiendo, “non di averlo fatto con te… mi imbarazza parlarne ecco, soprattutto qui” e si volta ancora a scandagliare il locale.
So che è un locale che frequentava qualche mese prima con il suo ex, è la prima volta che vuole venirci con me.
Sento il calore della sua pelle sotto il tessuto sintetico e faccio risalire piano la mano verso il bordo della gonna.
Si irrigidisce e stringe la mia mano con la sua riportandole sul tavolo.
La musica inizia, io mi sporgo verso il suo collo annuso il profumo dei suoi capelli mentre le sussurro all’orecchio: “dovremmo farlo ancora”, le bacio il collo e noto la pelle d’oca formarsi sul suo collo.
Restiamo nel locale per mezz’ora o poco più la stuzzico ancora cercando di infilarmi sotto la gonna ma lei si ritrae sempre.
Appena apre la porta di casa la spingo sul divano dove ho ricevuto il magico pompino di Chiara, le sollevo la gonna e abbasso a mezza gamba i collant e le mutandine.
Affondo il mio viso tra le sue terga e inizio a leccarla, mi dedico brevemente alla sua figa e molto più a lungo al suo buchetto.
Inserisco il dito in profondità alla sua figa mentre lubrifico l’ano con la lingua e la mia saliva.
La scopo a pecorina con le mani sul divano, mentre ancora il mio pollice viola il suo didietro. Ha seguito il mio consiglio e iniziato a prendere la pillola così ora le esplodo nel ventre ventre ascoltando i suoi mugolii di piacere.
Mi stacco e vedo il mio seme colare dalla sua vulva.
 
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Ora che l’estate è finita sono per tutti ripresi gli impegni lavorativi e di studio.
Chiara si è trasferita nella città dove frequenta, e anche se Luca ha iniziato un percorso di studio all’estero io non ho occasione di sfruttare la situazione.
Anche Giulia è meno disponibile come orari e inizia a chiedere un maggiore impegno da parte mia, vorrebbe regolarizzare la nostra frequentazione e arriva ad ipotizzare una convivenza nel suo appartamento.
Sono quasi allettato da questa proposta ma parallelamente inizia a diventare gelosa, per cui prendo tempo.
A volte mi sento quasi soffocare e il tempo insieme si fa meno piacevole, facciamo ancora sesso ed io cerco di continuare la stimolazione anale per convincerla a donarmi quell’ultimo boccone finora negato.
Un sera, dopo un paio di settimana che ci trasciniamo così, la vedo un po’ ombrosa. Inizia subito a parlarmi e mi chiede scusa raccontandomi che ha rivisto il suo ex per caso e che poi la sera sono finiti a letto, mi dice che vuole un po’ di tempo per riprovarci con lui o capire che se vuole stare con me.
Non ricordo la mia risposta ma la nostra storia finisce lì, il suo culo non si godrà mai il mio cazzo.
Provo a riallacciare i contatti con Chiara, mi organizzo per andarla a trovare nella città universitaria pregustando già un’altra epica ciulata ma resto a bocca asciutta quando per un imprevisto siamo costretti ad annullare il nostro incontro.
Riusciamo infine a vederci, un caffè in un bar, in occasione di un suo rientro a casa.
È sempre socievole e solare ma mi fa capire che non andremo oltre, mi informa che tra poco tempo raggiungerà Luca all’estero.
Provo a lanciare l’amo di una scopata di addio ma mi dice che è stato bellissimo quello che è stato e che vuole mantenere quel ricordo.

Finisce così il racconto, custodito per anni nella mia memoria, di un’estate e poco più per me indimenticabile.
 
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Cerco di dare una risposta cumulativa a tutti i commenti.

Per prima cosa vi ringrazio di aver seguito con entusiasmo e dei complimenti ricevuti.

Inevitabilmente doveva esserci una fine, non nego di esserci rimasto un po’ male quando è successo ma forse è stato meglio così piuttosto che aver avuto poi episodi che avrebbero potuto rovinare anche i bei ricordi.
Parafrasando la battuta di un film uscito qualche anno dopo diciamo che in quel periodo vivevo la mia vita una sborrata alla volta, non mi importava di nient’altro.

Un’amica con cui ho parlato di quanto successo (senza entrare nei dettagli come nel racconto :-D) mi ha dato questa interpretazione: ero l’uomo giusto al posto giusto nel momento giusto.
Ripensandoci, Chiara attraversava un momento di “crisi” del suo rapporto con Luca perché era alla soglia di una decisione a lungo termine, mi conosceva abbastanza per sapere di potersi fidare ma non ero parte del suo giro abituale, fossi stato uno sconosciuto non avrebbe avuto il coraggio e fossi stato troppo vicino sarebbe stata frenata dalla vergogna. Con me ha vissuto momenti di libertà e basta. Giulia aveva bisogno di uno scacciapensieri per non pensare al suo ex. E io ero libero e non interessato a troppi sentimentalismi.
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Dimenticavo, mi avete fatto scoprire il piacere della scrittura. Vorrei fare un esperimento e scrivere un racconto di fantasia per qualcuno di voi.
per chi vuole partecipare il gioco consiste nel mandarmi in conversazione privata una o due foto della moglie, fidanzata, amante etc che volete come protagonista femminile, ed una situazione che vorreste inserita nel racconto.
E poi vediamo che succede, ah sarà scritto in prima persona per consentire a chi legge di immedesimarsi meglio.
 
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H333o

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Letto tutto d'un fiato!! Il tuo modo di scrivere è davvero coinvolgente oltre che molto scorrevole.
Grazie! Spero di rileggerti presto.
 

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